Un nuovo dominio manageriale

Le aziende non sono associazioni benefiche: ma la sfida sta qui,  nella loro capacità di essere culturalmente flessibili, ovvero in grado di declinare i propri obiettivi di business in termini accettabili per le persone, attraverso il  continuo  dialogo interno e la realizzazione di una socialità reale, fondata non solo sul dispiegarsi delle informazioni (che è comunque il prerequisito alla formazione di una responsabilizzazione diffusa), ma sulla costruzione di un rapporto fondato su apertura, fiducia, trasparenza, condivisione, fra collega e collega, fra manager e collaboratore, fra fornitore e cliente, fra azienda e territorio.

Un rapporto che disegna un nuovo dominio manageriale da realizzarsi online e offline, attraverso i supporti tecnologici così come tramite le interazioni “reali” e concrete fra le persone. Un esempio su tutti: il coinvolgimento dei dipendenti nei programmi di Corporate Social Responsibility, che a livello internazionale è comunemente identificato come Employee Community Involvement (ECI) o Staff Involvement.

Secondo la definizione offerta dal settimanale Vita, “i programmi di staff involvement sono iniziative di Corporate Community Involvement (CCI) attraverso le quali l’impresa coinvolge i propri dipendenti e collaboratori in uno stretto rapporto con la comunità locale di riferimento, non  limitandosi a programmi di erogazione in denaro o in beni (che attengono propriamente al campo della morale e non dell’etica, ndr). Ciò che distingue le azioni di filantropia dal CCI è l’investimento operato dall’impresa nella comunità che diventa elemento strategico, progettato e implementato in cooperazione con le organizzazioni partner”.

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2 Responses to Un nuovo dominio manageriale

  1. Per me serve una nuova figura che si allontani da quella del manager globalizzato – che è pericoloso, e schiavo di interessi esterni all’azienda. Preferisco parlare di azienda piuttosto che di impresa perche a. dà più l’idea di incontro di interessi e punti di vista diversi – il manager può e deve essere mediatore tra interessi diversi, dovrebbe guardare con uguale rispetto ad ogni stakeholder, finanziatore, lavoratore, cliente, fornitore, ecc. Questo nuovo manager dovrebbe agire in un modo che sintetizzo in questi punti: guida, governo, cura

  2. Grazie Francesco: proprio belli i tre termini di guida, governo e cura. Li sottoscrivo anche per il no-profit ricordando che su tutto aleggia il primato, complesso ma imprescindibile, delle persone.

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