1 Mnemonia
In un’azienda chiamata Mnemonia, specializzata nella gestione della memoria aziendale, l’Amministratore Delegato — un tempo direttore degli Oniria Labs — si accorge che i ricordi non bastano più. I dati si cancellano, le emozioni si dissolvono, e la memoria collettiva si trasforma in un archivio di fantasmi digitali. Decide allora di “andare alla ricerca del tempo perduto”, interrogandosi su cosa resta davvero di un’impresa, quando tutto il resto svanisce.

2. Theatron
In un’azienda chiamata Teatron ogni gesto è osservato, ogni parola è registrata, ogni decisione è anche spettacolo.

3. Zebrania
Durante una trattativa internazionale nel settore Oil & Gas, devi negoziare con i manager di Oilara. Ti trovi immerso in un ambiente dove ogni dettaglio è ridondante, ogni promessa è ambigua, e ogni accordo sembra dissolversi nella notte. Il tuo interlocutore cambia versione ogni giorno, e la realtà sembra più un’interpretazione che un fatto.

4. Eurandia
In un’azienda chiamata Eurandia, non si vendono prodotti ma si condividono storie. I clienti tornano non per il prezzo, ma per l’esperienza emotiva. Il valore nasce dallo scambio di senso, non di beni.

5. Real Exchange
In un’azienda chiamata Real Exchange, ogni notte si accendono schermi che non trasmettono dati, ma emozioni. I dipendenti si raccontano senza parlare, attraverso immagini, sguardi e silenzi. Le storie diventano specchi, e chi ascolta cambia.

6. Baghdad Caffè
Un tempo, il Baghdad Caffè era un sogno condiviso: un’azienda nata da visioni notturne, dove ogni prodotto era un’esperienza mistica. Poi sono arrivati gli standard, le procedure, i KPI. Oggi, i nuovi assunti si aggirano tra poster sbiaditi e corridoi vuoti, cercando di capire cosa sia andato perduto.