Lo Scientific Management affonda le sue radici in Adam Smith e nella rivoluzione industriale inglese. Ha avuto il merito di rappresentare un punto di vista peculiare, specificatamente caratterizzato, con una straordinaria capacità di costruzione e interpretazione della realtà e dell’esperienza organizzativa.
A livello della produzione, i suoi riferimenti sono stati:
A livello dello scambio:
Le organizzazioni – sia quelle con un preciso obiettivo economico, sia quelle di servizio pubblico e, in generale, le grandi burocrazie – sono state orientate da culture e meccanismi operativi fondati sulla centralità del comando, su un’attenzione ossessiva ai processi di esecuzione.
Il modello cognitivo sottostante è sintetizzabile nei seguenti principi:
Le organizzazioni ispirate e gestite attraverso la prospettiva paradigmatica dello Scientific Management si pongono come soggetti collettivi chiusi, con una forte capacità di previsione e una approccio lineare e sequenziale del processo decisionale.
Il modello comunicazionale è quello, one-way, “ricevuto-passo”, anzi “ricevuto-chiudo”.
Le soluzioni tecnologiche sono quelle standardizzabili e da incorporare in un prodotto stabilizzato per il suo ciclo di vita commerciale. Molte innovazioni possibili vengono trascurate, non solo per ragioni commerciali, ma anche produttive (perché sono extra-standard).
L’attitudine culturale è quella del conformismo alle soluzioni stabilite come le più efficienti e che vengono capitalizzate come thesaurus.
Appare evidente l’inadeguatezza di questo modo di procedere a fronte di un mondo “complesso”, vale a dire plurale, nonché in rapido e continuo mutamento nel tempo e nello spazio remoto e di prossimità. Lo Humanistic management si propone appunto come alternativa a questo modello ancora pervasivo ma ormai del tutto superato.
In particolare, oggi è necessario guardare ad un nuovo modo di fare impresa, ad una “organizzazione 2.0″ fondata su
L’illustrazione di Luigi Serafini è tratta da Le Aziende InVisibili, di Marco Minghetti & The Living Mutants Society, Libri Scheiwiller, 2008.
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