
Nel Prolegomeno n. 134 abbiamo visto come l’Intelligenza Collaborativa, definita quale integrazione e superamento delle dimensioni collettiva (Lévy), connettiva (de Kerckhove) ed emotiva (Goleman), può essere il motore dei processi di change management nel contesto industriale. Spostiamo ora l’attenzione sui servizi.
Le voci che animano il confronto promosso da Alessandro Lotto provengono da funzioni HR di realtà che operano in ambiti diversi quali antiriciclaggio, engineering & certification e retail: Annamaria Gallo (Banca Italiana), Claudia Filippone (RINA), Giuseppe Longo (CESI) e Francesco Cautillo (Nugnes).
I loro contributi convergono sui sei nodi operativi analizzati nella prima parte di questa conversazione: creare spazi dove i bisogni del gruppo emergano davvero; bilanciare dimensione esistenziale (valori, emozioni, senso) e dimensione intellettuale (competenze, obiettivi); generare azioni evolutive; gestire bias e resistenze; scegliere strumenti efficaci; chiarire il valore aggiunto del change collaborativo.






